Lectio magistralis ma sospesa, rinviata. Con i bonus e i superbonus sembrava che Parlamento e Governo stessero applicando la teoria del celebre economista John Maynard Keynes: “In periodi di crisi, lo Stato deve scavare buche e poi riempirle, per rimettere in moto l’economia”. I crediti d’imposta e in generale tutte le agevolazioni nel settore dell’edilizia avevano dato un grande slancio alla ripresa: nuove imprese, tante assunzioni, migliaia di cantieri aperti. In particolare, con i “superbonus 110 per cento” (ecobonus e sismabonus) i còndomini e i proprietari di immobili avrebbero potuto migliorare i fabbricati senza tirare fuori un euro. Ma per colpa di pochi furbi, gli onesti subiranno una cancellazione delle misure. Perché di cancellazione si tratta.
Dopo il decreto antifrodi, altra stretta: non sarà più possibile cedere la “banconota fiscale” dei crediti. Le banche e Poste Italiane hanno sospeso le procedure e per il momento non comprano più i crediti. Da metà gennaio al 4 febbraio, senza uno straccio di legge o di decreto, il software dell’Agenzia delle Entrate per la digitazione della cessione dei crediti alle imprese edili e quindi agli operatori finanziari è stato bloccato. Un vero colpo di Stato, che – sempre di fatto – ha spostato avanti di un mese il meccanismo che, molto probabilmente, si incepperà definitivamente. Se la norma sul divieto di doppia cessione non sarà cambiato, il mercato dei lavori edili si fermerà. Banche e intermediari creditizi non potranno più negoziare la “banconota fiscale” e tutti coloro che hanno investito nel settore si ritroveranno con un pugno di mosche.
Ci sono tanti “general contractor” che hanno investito, assunto personale dipendente e tutto l’indotto di microimprese che ruota intorno al business, rischia di non poter utilizzare un “portafoglio clienti” potenziale che attende i lavori. Ma esiste il codice penale: perché non punire i truffatori, quelli che avrebbero incassato centinaia di milioni senza muovere un mattone e lasciare liberi di lavorare gli imprenditori onesti? Insomma, per ora i bonus sono un frigo. Speriamo che li scongelino presto.
Giuseppe Pedersoli