Trentadue fogli di carta per ogni pratica, un ramo di un albero, a occhio, una decina di foglie della foresta amazzonica, tanto per misurarle col termometro “verde”. E’ la burocrazia italiana, bellezza, che impazza anche sui Superbonus edilizi che tanto piacciono ai proprietari immbobiliari. Ogni pratica può richiedere fino a 32 documenti diversi (un numero che può crescere in modo esponenziale se si vanno a guardare le singole pagine per ciascun documento) corrispondenti a un consumo stimato di 7.5kg di carta e 1000 litri d’acqua per pratica.
A fare i conti sul peso che le pratiche necessarie per il SuperBonus possono avere sull’ambiente è Yousign (www.yousign.com), azienda della firma elettronica che punta a digitalizzare su cloud 15 milioni di documenti in Italia entro il 2023, che dimostra come la dematerializzazione documentale possa davvero avere un impatto positivo sulle aziende e sul pianeta: considerando infatti una media di 3 pagine a documento, e un totale di 100mila pratiche attese in Italia nel 2022, il risparmio in termini di carta e acqua ‘digitalizzando’ il Superbonus potrebbe arrivare rispettivamente a circa 800 tonnellate di carta e 1 milione di metri cubi d’acqua.
Digitalizzare il Superbonus? Cos’è? Una parolaccia?